Il paese è ricco di testimonianze storiche ed artistiche. I cronisti dell'epoca registrarono la presenza longobarda da cui discese, attorno all'anno 1000, la nobile famiglia Castiglioni, possidente del feudo castiglionese perlomeno dal 1028. Nel contesto delle battaglie per il controllo del Contado del Seprio, Castiglione Olona si trovò più volte coinvolto in giochi di alleanze politiche con le famiglie potenti che gestivano il potere locale, parteggiando quindi ora per i Torriani ora per i Visconti. Risalgono a questo periodo le costruzioni delle mura di cinta del borgo che si conservano solo nella parte più alta del colle dove venne eretta nell'XII secolo la rocca difesa dal corso del fiume Olona per ben tre quarti e da un massiccio bastione con ponte levatoio nella parte rimanente. La località ha un posto nella storia dell'arte per aver accolto il pittore toscano Masolino da Panicale, chiamato dal cardinale Branda Castiglioni ad adornare il Palazzo dei Parenti. La famiglia Castiglioni consolidò le proprie radici castiglionesi raggiungendo una notevole prosperità economica tanto che i suoi membri occuparono alti gradi nelle cariche europee: esponenti di spicco della nobile famiglia furono, oltre al cardinale Branda Castiglioni (1350-1443), Baldassarre Castiglione, del ramo dei Castiglioni di Mantova, e anche due pontefici: Celestino IV (papa nel 1241) e Pio VIII (papa dal 1829 al 1830).
Palazzo Branda a Castiglione Olona fu la residenza del cardinale Branda Castiglioni. L'edificio venne costruito tra il XIV e il XV secolo ed è costituito da due corpi, il primo del XIV secolo e il secondo dei primi decenni del XV secolo. Tuttavia il palazzo ha subito nel corso degli anni una serie di interventi che ne hanno modificato la struttura originaria. All'interno il cardinale fece affrescare una serie di pitture dal suo pittore protetto, Masolino da Panicale, in particolare un Paesaggio ungherese, a memoria del viaggio dei due in Ungheria. Con l'estinzione del casato dei Castiglioni il palazzo divenne di proprietà municipale.
Il paese è ricco di testimonianze storiche ed artistiche. I cronisti dell'epoca registrarono la presenza longobarda da cui discese, attorno all'anno 1000, la nobile famiglia Castiglioni, possidente del feudo castiglionese perlomeno dal 1028. Nel contesto delle battaglie per il controllo del Contado del Seprio, Castiglione Olona si trovò più volte coinvolto in giochi di alleanze politiche con le famiglie potenti che gestivano il potere locale, parteggiando quindi ora per i Torriani ora per i Visconti. Risalgono a questo periodo le costruzioni delle mura di cinta del borgo che si conservano solo nella parte più alta del colle dove venne eretta nell'XII secolo la rocca difesa dal corso del fiume Olona per ben tre quarti e da un massiccio bastione con ponte levatoio nella parte rimanente.
RispondiEliminaLa località ha un posto nella storia dell'arte per aver accolto il pittore toscano Masolino da Panicale, chiamato dal cardinale Branda Castiglioni ad adornare il Palazzo dei Parenti. La famiglia Castiglioni consolidò le proprie radici castiglionesi raggiungendo una notevole prosperità economica tanto che i suoi membri occuparono alti gradi nelle cariche europee: esponenti di spicco della nobile famiglia furono, oltre al cardinale Branda Castiglioni (1350-1443), Baldassarre Castiglione, del ramo dei Castiglioni di Mantova, e anche due pontefici: Celestino IV (papa nel 1241) e Pio VIII (papa dal 1829 al 1830).
Palazzo Branda a Castiglione Olona fu la residenza del cardinale Branda Castiglioni.
RispondiEliminaL'edificio venne costruito tra il XIV e il XV secolo ed è costituito da due corpi, il primo del XIV secolo e il secondo dei primi decenni del XV secolo. Tuttavia il palazzo ha subito nel corso degli anni una serie di interventi che ne hanno modificato la struttura originaria.
All'interno il cardinale fece affrescare una serie di pitture dal suo pittore protetto, Masolino da Panicale, in particolare un Paesaggio ungherese, a memoria del viaggio dei due in Ungheria.
Con l'estinzione del casato dei Castiglioni il palazzo divenne di proprietà municipale.