GALLERIA ARTE MODERNA PALAZZO REALE

3 commenti:

  1. La Galleria d'Arte Moderna si distingue per la ricchezza delle sue collezioni e per la Villa Reale, con il suo giardino all'inglese, che le accoglie.

    Architettura


    La Villa, edificata tra il 1790 e il 1796 nella contrada di Porta Orientale (attuale Porta Venezia), fu commissionata da Ludovico Barbiano di Belgiojoso,
    a Giuseppe Piermarini, e da lui affidata al suo allievo Leopoldo Pollack.
    L’architettura neoclassica della Villa, con la disposizione razionale dei volumi in un corpo centrale con due ali laterali è completata da bassorilievi e da statue raffiguranti soggetti e temi mitologici dettati da Giuseppe Parini.
    Già nel 1801, la Villa era stata residenza di Gioacchino Murat e della moglie Carolina Bonaparte e più tardi del vicerè Eugenio Beauharnais e di Augusta Amalia di Baviera.
    A Beauharnais si deve la commissione ad Andrea Appiani dell’affresco raffigurante il Parnaso o Apollo citaredo circondato dalle nove muse, opera capitale per la cultura neoclassica milanese.
    Altri residenti illustri furono il generale Radetsky e Napoleone III.
    Il destino pubblico della Villa è legato all’ Unità d’Italia, quando l’edificio venne destinato a sede delle collezioni d’arte moderna della città.

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  2. Giardino


    Il giardino all’inglese della Villa è una delle ragioni di novità e ammirazione per i visitatori. Fù commissionato da Belgiojoso all’architetto Pollack e realizzato con la collaborazione di Ettore Silva. Il giardino ricrea un paesaggio naturale dove la vegetazione, riappropriandosi delle vestigia della storia, lascia affiorare antiche rovine. Al centro il laghetto è disegnato in modo da non consentire mai una sua veduta unitaria, così da suggestionare l’immaginazione dell’osservatore. Le forme naturali e romantiche del giardino si integrano perfettamente al carattere classico e razionale dell’edificio esaltandosi vicendevolmente.

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  3. Museo e Collezioni


    La Galleria d’Arte Moderna venne inaugurata nel 1921. Le collezioni civiche ottocentesche si erano andate formando grazie ai lasciti e alle donazioni dei collezionisti milanesi a cui si aggiunse il sostanzioso deposito, del 1902, dell’Accademia di Brera.
    Alla Galleria d’Arte Moderna spettava il compito di accogliere le opere del periodo neoclassico a quelle dei maestri viventi. Già con la donazione delle opere futuriste fatta da Antonio Canavese nel 1934, la Galleria rivelava i suo limiti di spazio. Dal dopoguerra le opere del Novecento vennero destinate ad altre sedi
    (il Padiglione d'Arte Contemporanea negli anni Sessanta, il CIMAC in Piazza Reale negli anni Ottanta, il Nuseo del Novecento).
    Alla Galleria appartengono anche alcuni preziosi nuclei collezionistici: la collezione Grassi con opere dell’Ottocento italiano e francese, la collezione Vismara.
    Con i suoi duemila dipinti e settecento sculture la Villa sta sempre più definendo la sua specificità di Museo dell’Ottocento: inteso come secolo della Modernità: dalle Rivoluzioni francese e industriale fino all'inizio del Novecento.

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